Dario Russo 2° Grado Tecnico Giugno 2006

Budo international Intervista l’Italia Wing Chun Kuen

In occasione del diploma 2° Grado Tecnico assegnato a
sihing Dario Russo il 18 giugno 2006

Budo: come in tutti gli anni anche in questo è giunto lo stage di fine anno accademico. Ma rispetto agli altri anni sappiamo che c’è stata una grande novità…..
IWCK: si, il riconoscimento di Istruttore 2° Tecnico della Italia Wing Chun Kuen. Dopo parecchi anni d’insegnamento Sifu A. Riccardi ha potuto assegnare dopo 8 anni di pratica il grado di Tecnico a Si-hing Dario Russo.

Budo: cosa significa essere Istruttore 2° Tecnico nella vostra scuola?
IWCK: significa rappresentare la propria scuola, preservando il più alto standard d’insegnamento e abilità dell’Associazione. Quindi non vuol dire necessariamente essere dei combattenti ma saper insegnare il wing chun con serietà, umiltà, rispetto e garantendo standard d’allenamento elevati. Non a caso le magliette degli associati, di qualsiasi colore esse siano e indipendentemente dal livello che rappresentano, evidenziano un fiore di prugno “Mui Fa”. Ognuno dei cinque petali del “Mui Fa” rappresenta insieme le uniche caratteristiche che definiscono le attitudini del vero Artista Marziale: Rispetto – Disciplina – Umiltà – Onestà – Dedizione….e questi sono valori fondamentali nella nostra scuola.

Budo: perché ci sono voluti 8 anni per un tale riconoscimento?
IWCK: per raggiungere il livello d’Istruttore è necessario praticare per diversi anni con dedizione, impegno e costanza. Bisogna anche dimostrare di meritarsi tale riconoscimento, sia sul campo che fuori. In altri termini, bisogna raggiungere un elevato livello tecnico, ma anche impegnarsi per dare qualcosa alla scuola, soprattutto a livello umano. Uno dei concetti fondamentali della nostra scuola è l’idea di appartenere ad una famiglia e quindi la disponibilità di sacrificarsi per la famiglia privilegiando l’aspetto qualitativo su quello quantitativo. Sifu Riccardi e Sikung Rawcliffe non regalano diplomi e riconoscimenti per perseguire fini economici. Cosi se dopo tanti anni ad oggi c’è stato un solo istruttore ed entro l’anno probabilmente altri due, un significato ci sarà.

Budo: cosa caratterizza un Istruttore con grado Tecnico?
IWCK: un Istruttore con grado Tecnico deve innanzitutto insegnare, dimostrando di saper far crescere l’abilità anche dei propri allievi , poi conoscere il programma tecnico SIU NIM TAO, CHUM KIU e la forma BIU TSE, aver superato esami scritti e orali sulle metodologie di allenamento di base ed avanzate, avere cognizioni di primo soccorso e soprattutto essersi allenato personalmente con Sifu Riccardi nel programma Applicazioni e Combattimento. La scuola riconosce 5 livelli Tecnici, quindi c’è ancora molto da lavorare….

Budo: Come si è svolta la cerimonia?
IWCK: prima c’è stata una dimostrazione di si-hing Russo con i suoi allievi. E’ stata molto intensa e sentita. In una cornice silenziosa tutti i partecipanti lo stage, compreso Sifu Riccardi, si sono seduti e hanno guardato la dimostrazione. Successivamente sono stati assegnati tutti i riconoscimenti e passaggi di grado per insegnanti e allievi.

Budo: e lo stage?
IWCK: uno stage molto istruttivo, come sempre. Il minimo comune divisore di ogni stage di Sifu Riccardi è che hanno sempre una impostazione ben precisa. Non vengono presentate delle tecniche a caso o dei drill giusto per far divertire i partecipanti, ma spiegati principi e aspetti psicologici della difesa personale. La differenza tra combattimento e difesa personale non s’impara in un giorno, ma con un allenamento mirato, sia fisico che mentale. Sul piano tecnico la grande forza di Sifu Riccardi, oltre ad essere un grande maestro di Wing Chun, è anche quella di esser un insegnante di pugilato F.P.I., di Thai Boxe e Japanese Kickboxing, nonché di Eskrima. Sifu Riccardi ha viaggiato molto per potersi allenare con i migliori esponenti del mondo marziale. E la sua esperienza la rende disponibile ai suoi allievi. Può essere fondamentale conoscere le alternative di attacco del nostro aggressore. Il nostro corpo se è abituato a certe situazioni le riconosce e può reagire in modo più opportuno.

Budo: vale a dire?
IWCK: spesso Sifu Riccardi mostra come potrebbe essere pericolosa una persona aggressiva che cerca di colpire con colpi diciamo non convenzionali, da strada. Il pericolo vero nasce quando si è attaccati in modo violento ed inaspettato. E l’aggressore sa come attaccare di sorpresa, sceglie le proprie vittime, o nel caso di lite improvvisa cerca di sorprendere l’avversario. Nella nostra scuola s’impara prima ancora che a difendere a capire come potrebbe essere un attacco reale da strada. Ecco lo scopo di questo stage è stato quello di aprire gli occhi a chi crede che un arte marziale possa da sola essere una garanzia di successo per la difesa.

Budo: cosa serve d’altro?
ICWK: quando ci si cimenta in attacchi simulati molto realistici ci si rende conto che prima di arrivare alla violenza bisogna provare tutte le alternative che il nostro buon senso ci mette a disposizione, forse anche quella di scappare….scappare non dalla sfida con perdita di onore, ma evitare che i problemi di un altro debbano diventare i nostri! Se, poi non si hanno alternative bisogna allenarsi per non essere colti impreparati. Chi aggredisce cerca dei vantaggi, chi difende deve reagire al momento giusto, individuando il momento esatto in cui sta partendo l’attacco. Il timing è fondamentale, ma in senso molto più ampio, ovvero la capacità di condurre e gestire una aggressione facendo in modo che avvenga, se proprio è inevitabile, quando si è pronti per difendersi.

Budo: ma come si fa a capire durante una discussione animata quando l’altro sta per aggredirci fisicamente?
ICWK: qui si entra nella psicologia della difesa da strada. Va allenato l’approccio giusto, la prevenzione e l’atteggiamento psico-fisico. Questo è stato l’obbiettivo dello stage, ma è anche lo scopo della nostra scuola. Non costruire dei picchiatori, ma delle persone che amano il dialogo come massima espressione di civiltà, ma che sanno anche, all’occorrenza, far fronte a situazioni tanto violente quanto improvvise.